
L'obiettivo del progetto è contrastare il disagio sociale legato alla povertà educativa e lavorativa, valorizzando in modo innovativo il patrimonio dei musei locali. Il progetto si è articolato in due linee operative:
Azione 1: attività didattica.
Target di riferimento sono stati gli studenti di scuole ed enti formativi di ogni ordine e grado delle aree bersaglio. In particolare, il Museo del Patrimonio Industriale ha promosso la diffusione della cultura tecnico scientifica, strumento di integrazione e contrasto alla marginalità. Attraverso visite animate, laboratori, Museo a scuola, didattica a distanza, l’obiettivo dell’azione ha incentivato la fruizione del patrimonio culturale della città da parte dei giovani provenienti da aree bersaglio o in situazione di fragilità.
Azione 2: percorso di formazione alla mediazione culturale.
L’azione ha avuto un duplice target: beneficiari della formazione sono stati giovani disoccupati con titolo di studio (diploma o laurea) a rischio di fragilità economica/sociale. Come beneficiari dei nuovi servizi di mediazione culturale sono stati individuati in maniera privilegiata, ma non esclusiva, ragazze e ragazzi provenienti dalle aree bersaglio o in situazione di fragilità, disabili, stranieri.
Il primo anno è stato dedicato alla formazione, con l’obiettivo di creare competenze in processi di integrazione e attivazione culturale. La formazione ha riguardato la mediazione ma anche materie quali museologia, museografia, storia del territorio e delle istituzioni culturali. Durante il secondo e il terzo anno i beneficiari sono stati impiegati per l’attivazione di reti nei territori e per l’attivazione/svolgimento di servizi anche di tipo innovativo in ambito di mediazione culturale, come attività didattica, incontri tecnico-laboratoriali, nonché attività di mediazione e guardasala nelle sale espositive.
L’offerta didattica all’interno dei musei ha consentito di superare la dimensione prettamente scolastica dei piani formativi grazie alla creazione di un sistema integrato in grado di rispondere alle esigenze di quelle scuole che hanno difficoltà ad organizzare uscite formative. Parallelamente, la promozione di competenze nell’ambito della mediazione culturale, attraverso un utilizzo inclusivo degli spazi museali, ha favorito l’attrazione verso i musei di nuove categorie di pubblico e creato le condizioni per possibili futuri sviluppi occupazionali legati al patrimonio culturale cittadino.
